“Strappare lungo i bordi” e la traduzione dei dialetti

Zerocalcare e Strappare lungo i bordi.

Strappare lungo i bordi” è una serie televisiva originale Netflix, basata sul fumetto omonimo, scritto e disegnato da Zerocalcare. La serie racconta la storia di un giovane fumettista che vive avventure con il suo gruppo di amici, con i quali affronta le sfide della vita. 

Attraverso il suo stile spensierato e ironico Zerocalcare riesce a coinvolgere i suoi lettori e spettatori e farli riflettere sui temi che, in un certo qual modo coinvolgono tutti noi, e di cui, nonostante ciò, abbiamo difficoltà a parlarne con gli altri. 

Il protagonista infatti è un inetto che raccontando la propria vita affronta temi quali, la solitudine, la frustrazione che si prova pensando a un sogno che non si è potuto realizzare, e soprattutto il senso continuo di ansia nel pensare che le scelte che facciamo possano non essere quelle che il destino ha messo in serbo per noi e quindi, la paura costante di vedere che la propria vita non stia andando lungo i bordi come previsto. 

La serie ha avuto un grande successo, in primo luogo per la capacità dell’autore di arrivare allo spettatore grazie alla leggerezza di narrazione e al linguaggio semplice scelto. Di solito in molti bei film o ancora di più nelle serie, lo spettatore riesce ad immedesimarsi in un personaggio, a tal punto da condividerne pianti, lacrime, sorrisi, paure e vittorie. In questa miniserie avviene l’esatto contrario: è il protagonista che in soli 6 episodi da venti minuti riesce a rappresentare tutti noi, chi più chi meno, con le nostre angosce, agitazioni e inquietudini, ma in particolare il paradosso di sentirci un momento responsabili di tutti i mali del mondo e improvvisamente invece, usando la metafora dell’autore, un filo d’erba in un prato

Nella serie si intrecciano momenti ironici e altri più profondi e commoventi, che fanno riflettere lo spettatore, creando un’esperienza coinvolgente a 360 gradi, grazie anche all’uso di inquadrature creative e della musica.

ZEROCALCARE, DIALETTO E CRITICHE

Lo stile linguistico che caratterizza le opere di Zerocalcare, funge da jolly anche nella serie, la cui peculiarità principale sta proprio nell’essere narrata interamente in dialetto romanesco. I personaggi si esprimono attraverso modi di dire tipicamente romani, la maggior parte delle volte ironici, ma anche critici della società attuale, e che di conseguenza determinano la struttura della serie, rendendola unica.

La scelta dell’uso del dialetto però, implica l’utilizzo di un registro basso e non accessibile a tutti, che ha portato Zerocalcare ad essere inevitabilmente criticato.

Tuttavia in un’intervista l’autore afferma che a questa sua scelta artistica, si aggiunge la volontà di rendere il prodotto accessibile ad un pubblico nuovo, in questo caso i suoi concittadini romani e offrire agli spettatori una descrizione della realtà romana, con il suo accento, la sua leggerezza e allo stesso tempo la sua serietà. 

La scelta del dialetto e dell’utilizzo di espressioni strettamente dialettali rendono la serie poco fruibile a tutti, non solo al pubblico italiano che non conosce il romanesco, ma anche a quello straniero, poiché porta con sé diverse difficoltà traduttive, con le quali dovranno confrontarsi gli adattatori e dialoghisti delle lingue di destinazione.

Come si traduce un dialetto?

L’adattatore e il traduttore hanno il compito di creare ponti linguistici e culturali, al fine di colmare la distanza tra la lingua e la cultura del film originale e quella del film tradotto e adattato, apportando aggiunte o perdite, ma mantenendo in ogni modo il contenuto del prodotto iniziale. Solo in caso di voluta censura, bisognerà provvedere al taglio di determinate scene del prodotto, qualora non ci fosse questa necessità, l’adattatore dovrà tradurre lo script per poi adattarlo poi alla realtà della cultura di arrivo. 

Traduzione dei dialetti, con particolare attenzione al dialetto romanesco.

Il compito del traduttore non si riassume meramente della traduzione letterale delle battute del personaggio, bensì la sua missione sarà lasciare nello spettatore straniero la stessa sensazione che prova lo spettatore romano nel vedere e ascoltare la serie di Zerocalcare.

CRITICHE RIGUARDO L’ADATTAMENTO DI “STRAPPARE LUNGO I BORDI”.

Dal momento che i personaggi parlano in romanesco è logico chiedersi: i traduttori e i doppiatori sono riusciti ad offrire allo spettatore un lavoro fedele o simile?

CRITICHE RIGUARDO L’ADATTAMENTO DI “STRAPPARE LUNGO I BORDI”.

A tal proposito diverse sono state le critiche riguardo l’adattamento dei dialoghi della serie in lingua straniera. C’è chi, infatti, conferma la mancanza di impatto emotivo nella traduzione verso il francese e in particolare in lingua inglese. Questa mancanza di enfasi è dipesa dalla scelta dei doppiatori di agire attraverso un appiattimento del linguaggio romanesco, per cui la traduzione riesce a trasmettere il significato delle battute originali, ma non la loro enfasi emotiva. Sarà stata la scelta giusta? Avrebbero potuto intervenire in un altro modo talvolta più efficace?

DOPPIAGGIO E SCELTE TRADUTTIVE IN “STRAPPARE LUNGO I BORDI”

Tradurre una serie come Strappare lungo i bordi, risulta essere un compito arduo e complesso a causa degli infiniti modi di dire dialettali. Il dialoghista può adottare due strategie diverse: o si opta per la scelta di mantenere le strutture morfo-sintattiche, il lessico e lo stile della lingua di partenza, oppure si cerca di rendere la traduzione più vicina alla lingua e la cultura di arrivo.

Ad esempio in una scena della serie, un’amica del protagonista dice: “È ‘n cojone che va allo Zecchino d’oro vestito da Renato Zero”. Il doppiaggio in inglese ha scelto di mantenere il riferimento al cantante italiano e ha considerato non determinante la traduzione del programma televisivo, traducendolo semplicemente con tv : “He is a moron who goes on tv dressed up as Renato Zero”. Invece il doppiaggio francese ha scelto di adattare al pubblico francese, il riferimento a Renato Zero e allo Zecchino d’oro, risultando quindi nella seguente traduzione: “C’est un couillon qui a participé à l’école des fans déguisé en M.”. Il cantante italiano è stato sostituito con M. (cantautore francese Matthieu Chedid) e il festival, un programma musicale francese. È evidente quindi la volontà dei doppiatori francesi, di avvicinare la traduzione al pubblico target tramite l’uso di precisi riferimenti culturali. C’è la possibilità che un francese o un inglese non sappiano chi sia Renato Zero o cosa sia lo Zecchino d’Oro, pertanto sarebbe inutile tradurli e lasciare incomprensibile la traduzione.

Doppiaggio di Zerocalcare e del dialetto romanesco

Di seguito un esempio traduttivo, all’inglese e poi al francese, con vicino la traduzione letterale del doppiaggio in lingua straniera:

“ Te vai con la macchina, io te raggiungo col coso… come se chiama?… er coso dai… Ah te raggiungo col ca**o”.

“ If you take the car, I’ll follow you in the… what’s it call, again?Ah yes, I’ll follow you in the absolutely not. (Se vai con la macchina, io ti raggiungo con…come se chiama?Ah ti  raggiungo nell’assolutamente no).

“ Tu avances avec la voiture, je te rejoindrai dans… Uh comment on dit déjà? Je l’ai sur le bout de ma langue…ah oui, je te rejoins dans tes rêves. (Te vai con la macchina, io ti raggiungo nei…come si dice? Ah ti raggiungo nei sogni).

Come notiamo entrambi le traduzioni riescono a esprimere il concetto, e a mio avviso funzionano poiché riescono a mantenere allo stesso tempo un tocco di comicità, come nell’originale. Ciononostante analizzando le traduzioni, si percepisce una perdita, chiamata residuo, data probabilmente dall’assenza nelle traduzioni della parolaccia, che nell’originale, fa ridere ma che lascia chi ascolta un po’ colpito

Nonostante le svariate critiche, Strappare lungo i bordi è stata vista, apprezzata e dibattuta in ben 5 lingue straniere (inglese, francese, spagnolo, portoghese e polacco), facendo così conoscere Zerocalcare in tutto il mondo.

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