Avatar, un film razzista? I nativi americani chiedono il boicottaggio il film: “Non guardate Avatar”.

Gli attivisti nativi americani hanno definito il film Avatar un’esplicita rappresentazione razzista della propria cultura e intendono boicottarlo

Avatar, un film razzista?

A seguito dello straordinario successo avuto nell’ultimo mese in tutto il mondo, Avatar è stato oggetto di numerose critiche che hanno scatenato un dibattito acceso tra gli spettatori. 

Nonostante l’enorme successo del primo film Avatar, è passato più di un decennio prima del sequel “Avatar: la via dell’acqua“, da dicembre 2022 disponibile al cinema. Dopo solo un mese dalla sua uscita, con un budget di 250 milioni di dollari, ha già incassato oltre due miliardi di dollari a livello mondiale, passando alla storia come uno dei film più costosi mai realizzati. La saga Avatar ha già almeno tre seguiti previsti ma richiederanno anni per essere completati, quindi il film rappresenta un progetto che continua ad espandersi. 

Non tutti gli spettatori, tuttavia, sono così entusiasti della premessa del film. Gli attivisti nativi americani stanno sfruttando i social come Twitter o Tik Tok per condannare e boicottare il film, citando un’intervista di James Cameron in cui afferma che il popolo Na’vi si ispira alle culture indigene americane, in particolare i Lakota.

Perché un film razzista e perché i nativi americani chiedono il boicottaggio del film?

Avatar è considerato un film innovativo, grazie ai suoi strabilianti effetti speciali. Tuttavia, mentre gli elogi per le sceneggiature sono alti, alcuni si dimostrano ferventi detrattori poiché considerano Avatar divulgatore di temi di natura razzista. Alcuni critici hanno notato il parallelismo tra la lotta dei Na’vi nel film contro gli invasori americani e la storia reale degli indigeni americani che affrontano il genocidio e l’oppressione per mano dei colonizzatori europei.

Nonostante il film promuova l’idea che l’invasione sia immorale, ingiustificata e completamente sbagliata, i nativi americani vedono la rappresentazione del popolo Na’vi sminuita, criticando Avatar un film razzista e discriminatorio. Il film è considerato da tali attivisti come un ritratto del concetto di “Salvatore bianco” (white savior) che crede erroneamente di essere necessario per proteggere e preservare le minoranze, a tal punto da convincerle di essere perse senza di lui. 

Avatar un film razzista? James Cameron: “I nativi americani sono i Na’vi”.

James Cameron, Avatar, La via dell'acqua.

James Cameron ha ammesso di essersi ispirato ai nativi americani per rappresentare i Na’vi. In un’intervista Cameron afferma che Avatar fa riferimento al periodo coloniale nelle Americhe, al conflitto e allo spargimento di sangue tra gli aggressori europei e le popolazioni indigene. Inoltre afferma deciso: “I nativi americani sono i Na’vi”.

Queste affermazioni hanno scatenato polemiche. Mentre Cameron probabilmente sentiva che le sue dichiarazioni erano state fatte in sincero sostegno degli individui nativi americani, gli indigeni si sono sentiti offesi.  

“Avatar non è razzista”

I sostenitori del film ritengono che la storia di Avatar sia un omaggio ai nativi, piuttosto che una critica o una caricatura disumanizzante. Sembra ovvio che alla fine Avatar promuova i Na’vi perché, molto chiaramente, sono gli invasori umani ad essere rappresentati come i cattivi e i distruttori.

Indipendentemente dalla discussione online, Avatar: La via dell’acqua continua a raccogliere consensi e riempire i cinema. Infatti, James Cameron ha già girato il terzo sequel di Avatar.

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